Phalaenopsis schilleriana



Caratteristiche:


  • serra: intermedio/calda;
  • luminosità: ombra luminosa;
  • UR: sopra il 60%;
  • dimensione: media per una phalaenopsis, le sue incredibili foglie marmorizzate verde-argenteo arrivano a 15 cm;
  • fioritura: stelo eretto portante numerosi fiori rosati ognuno dei quali di 4-5 cm di diametro;
  • profumo: sì, leggera fragranza agrumato-balsamico percepibile dopo qualche ora di intensa esposizione luminosa;
  • riposo: no.


Habitat naturale

Phalaenopsis schilleriana è un'orchidea monopiale che cresce epifita soprattutto nell'isola di Luzon e nelle limitro isole dell'arcipelago filippino; più nel dettaglio è possibile imbattersi in questa splendida pianta dalle foglie screziate d'argento incamminandosi nelle foreste umide tropicali a partire già dal livello del mare fino ad una quota di 500 m.
In questi luoghi è ravvisabile un clima tropicale diffusamente piovoso in media durante tutto l'anno che garantiscono condizioni cliamtiche di crescita pressochè costanti: le temperature si aggirano attorno ai 20°C di minima e 30°C di massima con oscillazioni di UR tra il 70% ed il 80%.


Habitat fuori-sede

Acquistata ad Agosto 2016 presso le serre di Nardotto non appena l'ho vista: era tempo che titubavo sul suo acqusito e nel momento in cui, per caso, mi sono imbatutto nelle sue meravigliose foglie marmorizzate sulla pagina superiore e viola su quella inferiore era deciso, doveva essere mia.
Una volta a casa, dopo i mille spostamenti ai quali l'ho sottoposta, l'ho tenuta sul terrazzo fino al sopraggiungere deciso del autunno che mi ha obbligato a rincasarla; tuttavia, nonostante i vari stress subiti, non ha accusato il benchè minimo problema continuando a crescere come se nulla si muovesse attorno a lei.
Verso fino ottobre, in maniera del tutto inaspettata, intravedo un sospetto rigonfiamento lungo l'ascella fogliare, ma a causa dello sconforto in cui ero incappato in quel periodo -ben poche piante mi erano rifiorite, pensavo di non essere in grado di coltivarle a dovere..- ero già certo si trattasse dell'ennesima radice a cui ero abituato. Fortunatamente ho dovuto ricredermi con immane gioia vedendo, giorno dopo giorno, che tal rigonfiamento non era più tanto sospetto: il mio "primo" stelo di una Phal. botanica stava facendosi strada lungo l'ascella fogliare! 

N.B.: "primo" in quanto, in verità, il primisso era stato quello di una Phal. pulchra, ma la mia sbadataggine ha protato a spezzare inavvertitamente ogni bocciolo finchè, giustamente, ha smesso di produrne :( 

Mentre molto lentamente lo stelo cresceva, come penso abbiate capito, verso fine Noverìmbre ho sostituito l'impianto d'illuminazione e miracolo, nell'arco di pochi giorni è letteralmente esploso a crescere tanto da costringermi a spostarla, verso Dicembre, nel terrario perchè ormai si stava ripiegando dopo aver raggiunto il pannello LED.

16/01/2017
Finalmente ci siamo: posso iniziare ad ammiarre la mia primissima fioritura di una Phal. botanica home-made. Mi pare di aver passato gran parte della gioranta a controllare di quanti millimetri il bocciolo si aprisse -mi faccio tenerezza da solo a ripensarci-.





18/01/2017
Pian piano anche gli altri boccioli si aprono e continuo a non credere di essere riuscito a farla fiorire autonomamente.




22/01/2017
Considerato il fatto che lo stelo da eretto col peso dei fiori è passato a semi-pendulo, decido di riportarla sotto i pannelli semi-abbrozzanti per poter sia godere più agevolemente della sua vista sia tentare di percepire la fragranza che mi avevano detto avere e qual sorpresa: due giorni dopo averla traslocata verso l'ora di pranzo sono riuscito a percepire la sua particolarissima fragranza.











02/04/2017
Dopo esser rimasta fiorita quasi due mesi, ahimè, è sfiorita senza, però, smettere di vegetare in maniera impeccabile: vedremo se quest'autunno riuscirò a farle fare molti più fiori.

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