Caratteristiche:
- serra: intermedio-calda (18-28°C in estate e 8-12°C in autunno/inverno);
- luce: ombreggiata, ma molto luminosa;
- umidità: 50-70% con buona ventilazione;
- collocamento: bark medio e sfagno;
- dimensione: contenuta;
- fioritura: invernale, lo stelo porta numerosi fiori, 6+, durante la cui formazione non bisogna esagerare con le innaffiature;
- profumo: sì, intensa fragranza di limone;
- riposo: "sì", autunnale/invernale in cui è essenziale che percepisca uno sbalza termico non indifferente.
Habitat naturale
Sedirea japonica è una piccola orchidea monopodiale, scoperta a Naga-city sull’isola giapponese di Okinawa da cui la denominazione locale “Nago-ran” ossia “orhidea di Naga“. Risulta, così, diffusa nel sud del Giappone, in Cina, Corea e nelle isole Nansei-shoto ove cresce epifita su alberi delle foreste aperte ed umide fino ad un massimo di 1400m.
In questi luoghi, Nago-ran cresce con un’incredibile sbalzo termico: da un massimo di 36°C ad un minimo di -7°C; ciò nonostante, le temperature medie, passando da Gennaio a Maggio, risultano essere comprese tra i 12°C e i 2°C nel mese più freddo e tra i 30°C e i 23°C nella tarda primavera. Anche l’umidità relativa presenta notevoli variazioni: si oscilla da un minimo del70% ad oltre l’80% durante i mesi estivi.
In questi luoghi, Nago-ran cresce con un’incredibile sbalzo termico: da un massimo di 36°C ad un minimo di -7°C; ciò nonostante, le temperature medie, passando da Gennaio a Maggio, risultano essere comprese tra i 12°C e i 2°C nel mese più freddo e tra i 30°C e i 23°C nella tarda primavera. Anche l’umidità relativa presenta notevoli variazioni: si oscilla da un minimo del70% ad oltre l’80% durante i mesi estivi.
Habitat fuori-sede
Acquistata da Schwerter all’inizio di dicembre, la pianta inizialmente temevo avesse patito il trasporto (molte delle altre piante di tale ordine hanno sviluppato numerosi danni da freddo ed alcune sono anche morte); tuttavia dopo qualche giorno in cui non s palesavano peggioramenti, ho tirato un sospiro di sollievo. Sin da subito l’ho continuata a coltivare in bark, dandole abbastanza luce ( messa insieme alle phal. botaniche ) ed annaffiandola abbastanza spesso.
20/03/2016
Finalmente ci siamo: dopo 3 mesi di attesa e dopo aver perso ben 6 boccioli, il primo sboccia!
N.B.: Come mi ha fatto sapere Lorena (grazie ancora!) durante il periodo in cui lo stelo e i boccioli maturano, non bisogna esagerare con le annaffiature, pena la perdita dei boccioli, come appunto mi è successo!
06/04/2016
“Pienamente” in fiore, ogni mattina è incredibile il profumo che emana!
“Pienamente” in fiore, ogni mattina è incredibile il profumo che emana!
02/03/2017
Dopo un lungo periodo di stacco, vuoi per il grande lavoro che pian piano stava diventando, vuoi per il sopraggiungere di numerosi esami, solo oggi ho ritrovato la voglia di aggiornare questo mio diario: sarebbe stato un gran peccato lasciarlo cadere nel buio dimenticatoio.
E perchè non ripartire da una pianta che sto amando sempre di più e da cui, col tempo, sto avendo i migliori risultati?
Vuoi il destino, ma giusto in questi giorni ha appena completato la sua agrumata fioritura nonostante abbia volontariamente non seguito il prezioso consiglio di Lorena; infatti, anche se ho provato a tenerla a secchetto, nei giorni precedenti alla fioritura mi era venuta la malsana idea di collocarla nel terrario, così da garantirle un umidità molto alta al prezzo di frequenti bagnature... Per la prima volta la fortuna è stata dalla mia e lo "shock" ha preso vita unicamente nella perdita di un solo bocciolo e deve dire che ne è valsa assolutamente la pena: nell'orchidario è splendida!
conrfontando le foto dell'annno scorso, son rimasto meravigliato nel vedere come una più intensa luminosità ed un'UR più elevata abbiano intensficato notevolemente i suoi colori e contrasti!
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